Quando
si usa l’appellativo MULTITASKING per definire la donna dei nostri giorni, c’è
una ragione precisa. La donna moderna che è insieme moglie, mamma, casalinga,
lavoratrice, amante, cuoca, aggiustatutto, infermiera, psicologa, tassista e
chi più ne ha più ne metta, riesce a fare più cose contemporaneamente. Magari
non tutte proprio benissimo, ma le fa. Così mentre si guarda un dvd coi bambini
si può iniziare a tagliare le verdure, mentre ci si trucca per il lavoro si può
raccontare per la centesima volta la storia del camion Tobia, mentre si pulisce
la cucina si può ascoltare una paranoia del marito.
Infatti
la sottoscritta, sia nel periodo in cui era a casa in maternità, sia adesso in
cui fa i salti mortali per incastrare tutte le caselle di questa frenetica vita
di mamma lavoratrice, riusciva e riesce a badare ai bambini ed INSIEME cucinare
o riassettare casa, pur se sull’orlo di una crisi di nervi.
Agli
uomini questa capacità è preclusa. O meglio, se ce l’hanno la mettono in pratica
fuori dalle mura domestiche, nei loro contesti professionali dove telefonano,
mandano mail, organizzano, bevono caffè tutto in una volta. A casa no.
MaschioAlfa,
per esempio, di cui niente posso dire come marito e come padre, che amo alla
follia oggi come 18 anni fa, che è sempre presente e sensibile alle mie
difficoltà (beh, quasi…), che è anche “uomo di casa” quando vuole, se deve
badare ai bambini quello fa. Punto.
Se
io non ci sono (non succede spesso, ma questo è colpa mia) posso stare
tranquilla che al mio rientro troverò i pupi lavati, nutriti, addormentati. Sono
sicura che avranno passato delle ore bellissime insieme al loro papà,
intrattenendosi in attività tipicamente maschili come la guerra coi cuscini o la lotta tra loro sul lettone. Sono sicura
che saranno andati a letto felici cullati da una storia di castelli abbandonati
o alberi parlanti. Ma una sola occhiata alla cucina mi riporterà alla realtà:
TUTTE le pentole, i piatti, i bicchieri, le posate della cena dentro il lavabo
o sopra i fornelli (perché non in lavastoviglie?), idem per TUTTE le immondizie
(perché non dentro il sacco?), la tovaglia ancora stesa sopra la tavola (perché
non ripiegata dentro il cassetto?), resti di cibo ovunque.
E
non che non ne avesse avuto il tempo, è che…non ci ha pensato!
Ed
io, scema che più scema non si può, che non oso arrabbiarmi perché attanagliata
dai sensi di colpa per averli lasciati soli. Ma si può?
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