Ti sei affacciato al mondo all’alba del primo
giorno di primavera. La sala da parto risplendeva alla luce di quel primo sole
quando ti ho stretto per la prima volta tra le braccia.
Sei nato che eri una bellissima pallina di ciccia,
con due perle nere come occhi. Hai passato i primi mesi della tua esistenza a
mangiare, dormire, fare la cacca e sorridere. Eri così “buono” che a volte
quasi mi dimenticavo che c’eri, presa com’ero ad arginare le crisi di gelosia
di tuo fratello grande.
E tu, piano piano, ti sei fatto largo tra di noi,
come a reclamare i tuoi spazi, come a dire Guardate che ci sono anch’io!
Oh, eccome se ci sei, piccolo Paio.
Ci sei con le pantagrueliche quantità di cibo che
ingurgiti, e guai se proviamo ad imboccarti perché tu vuoi assolutamente SOO, vuoi mangiare da solo.
Ci sei quando mi racconti di te, in una lingua
che solo tu conosci, intercalando ogni tanto parole che mi permettono di
cogliere il senso del discorso, e gesticolando, e modulando il tono di voce,
proprio come un adulto.
Ci sei con quell’adorabile modo in cui pieghi le
labbra quando ti sgridiamo. Oppure con quel molto meno adorabile modo con cui
scagli gli oggetti a terra quando sei arrabbiato.
Ci sei quando frigni, e fingi di piangere, e
parti con la nenia voio mama – voio papà, voio ciucio.
Ci sei con quell’incredibile sorriso che sfoderi
quando ti vengo a prendere al nido. Ci sei quando ridi, perché tu ridi con la
bocca, con gli occhi, con le guance, con la pancia e con le spalle.
Ci sei quando canti Ciao amore di Tenco e fai pure
il balletto con le braccine che ti ha insegnato papà. E siccome spesso io ti
chiamo amore, adesso anche tu me lo dici, AMOE.
Ci sei quando dici CUSA, anche se ancora non ha capito bene cosa significhi.
Ci sei con quel modo fisico che hai di voler
bene, fatto di abbracci, carezze, testate, morsi e pizzicotti.
Ci sei quando appoggi la testa sulla mia spalla e
ti rannicchi come quando eri neonato, anche se adesso sei lungo il doppio.
Ci sei quando giochi con tuo fratello, quando lo
guardi ammirato, quando lo imiti, quando pieno di rabbia gli molli una sberla.
Ci sei con la tua paura dei fantasmi, dei mostri
e dei lupi.
Ci sei quando dormi nel lettone e ci dai calci
tutta la notte, ma con i tuoi sorrisi al mattino ti fai perdonare tutto.
Ci sei. Grazie a Dio ci sei. E oggi compi due
anni, amore mio. Buon compleanno!